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    Categories: SEO

DMOZ: l’open directory in difficoltà


Nel lungo lavoro di indicizzazione di un sito nuovo o di promozione di un sito esistente c’era la segnalazione a DMOZ .Questa è (era) una open directory in cui i siti suggeriti venivano visionati da editor umani e poi successivamente inseriti nella categoria più appropriata.
Ne conseguiva una qualità dei link che nessuna directory o motore di ricerca poteva vantare.
DMOZ è però caduta in una crisi dovuta ad un certo disinteresse da parte di AOL Netscape (azienda che lo ha ospitata sui suoi server). Per molto tempo è mancato un’amministratore di sistema dedicato a DMOZ. Inoltre si è letto da più parti della sparizione di molti editor, fatto che ha reso la directory poco aggiornata.
Perchè è (era) importante essere su DMOZ? Perchè Google (ma anche Lycos, AOL, HotBot ecc.) aveva in gran conto i siti inclusi nelle varie categorie che automaticamente diventavano parole chiave (sito in categoria ‘ecommerce’ su DMOZ = sito rilevante con parola chiave ‘ecommerce’ su Google).
Chiaramente non basta (bastava) essere lì per avere una buona SEO ma era uno di quei tocchi in più da professionista.
Per un certo periodo addirittura la directory era sparita, preannunciandone la fine.

Sunto della storia: DMOZ è (di nuovo) online ma non è possibile suggerire URL (come si può vedere dall’immagine in testa a questo post). Che stiano totalmente ripensando al progetto?

Link:
Is DMOZ dead?
DMOZ had 9 lives

DMOZ is back online

Sergio Gandrus: Da febbraio 2024 lavoro come CTO presso Deva Connection Il mio stack è PHP/MySQL/Git/Docker. Lavoro con Agile (Scrum) e utilizzo principalmente AWS come cloud provider. Sono papà e marito. Nel tempo libero mi piace leggere, il buon vino e viaggiare.