Il seguente articolo é stato scritto da Stefano Giusto di twago italia. Buona lettura.
Essere freelance non è facile: c’é da essere autonomi, organizzare i propri impegni ed i propri spazi lavorativi. Certo, non ci si sveglia al mattino con il problema dell’ufficio, non si hanno colleghi alla stessa scrivania, e soprattutto: non si ha altro capo al di fuori di se stessi. Prospettiva allettante quest’ultima, di primo acchito farebbe addirittura pregustare un certo sapore di libertà, ma sappiamo bene che non è così. Essere freelance richiede una disciplina maggiore rispetto a chi lavora alle dipendenze di un datore, è necessario riuscire ad amministrare al meglio il proprio business, saper creare una rete di contatti in grado di procurare collaborazioni continue ( e garantire introiti ) e – non meno importante – è necessario amministrare al meglio i propri guadagni. Con tutta probabilità molti di voi fanno parte di questo mondo da qualche anno, altri probabilmente sono finiti a leggere questo articolo nella speranza di trovare qualche consiglio per poter iniziare a lavorare in modo autonomo nel campo della programmazione, della consulenza informatica, oppure dell’ottimizzazione di siti web: sappiate – se già non ne foste al corrente- che uno dei timori che affligge maggiormente la categoria in esame è quello di non venire retribuiti dal cliente per il lavoro svolto. Naturalmente, oltre al know how che ogni professionista dovrebbe avere, esiste una concreta possibilità di evitare spiacevoli situazioni affidandosi a delle piattaforme di intermediazione per lo svolgimento di attività definite in outsourcing, ossia quelle in cui il cliente affida a manodopera esterna alla società/ azienda la realizzazione di determinati progetti di varia natura, dalla programmazione, al web design, alla grafica, alle traduzioni.
La rete conta ad oggi molte piattaforme di intermediazione, ma a livello europeo twago è l’unica ad offrire safePay, un deposito a garanzia in grado di facilitare I rapporti di business tra le parti. Il metodo di funzionamento è molto semplice: nel momento in cui un freelance concorda la realizzazione di un progetto con il cliente tramite la piattaforma, l’importo spettante viene trasferito su di un conto terzo imparziale e “congelato” al quale le parti, e nemmeno chi gestisce la piattaforma avrà accesso o possibilità di ingerenza. Successivamente, e solo nel momento in cui il fornitore del servizio avrà concluso il lavoro, la somma verrà liberata e trasferita dalla terza parte per essere poi finalmente accreditata al prestatore del servizio presso un conto che può essere aperto presso twago stesso oppure presso le piattaforme più disparate, come ad esempio Paypal, Moneybookers, oppure un qualsiasi normale conto corrente bancario.
I vantaggi per il libero professionista sono molti e non annoverano solamente una maggiore tranquillità nel gestire i rapporti con il cliente, ma anche la certezza di avere alle spalle un team che garantisce professionalità e sicurezza nella gestione della retribuzione. Quindi, se fino a qualche ora fa avevate dei dubbi circa le sorti del vostro bilancio mensile, non temete, esiste una soluzione a tutto, come avrete potuto notare.
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