Author Archives: Sergio Gandrus

About Sergio Gandrus

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Da febbraio 2024 lavoro come CTO presso Deva Connection Il mio stack è PHP/MySQL/Git/Docker. Lavoro con Agile (Scrum) e utilizzo principalmente AWS come cloud provider. Sono papà e marito. Nel tempo libero mi piace leggere, il buon vino e viaggiare.

Plesk: abilitare l’accesso SSH al server

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Plesk: abilitare l'accesso SSH al server

Plesk è il pannello di controllo più diffuso sia su hosting Linux che Windows.
La Secure Shell (SSH) è un’opzione di accesso alla macchina remota che è disabilitata di default per questioni di sicurezza. Per abilitarla ecco i passi necessari:

  1. Dal pannello principale cliccare sul tab “System”
  2. In “System” cercare la sezione “Hosting” e clic su “Setup”
  3. Sotto Preferences, è possibile vedere l’opzione “Shell access to server with FTP user’s credentials”. Selezionare “/bin/bash (chrooted)” invece di “Forbidden”.
  4. Cliccare su “OK” in fondo alla pagina.
  5. Nella sezione “Hosting” di “System” adesso è attivo il pulsante per SSH Terminal

Si possono fare prove di connessione sia con il client Java attivabile attraverso il pulsante dell’ultimo punto, sia tramite l’ottimo Putty

Google: disegnare grafici perfetti con una sola linea di codice

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Google: disegnare grafici perfetti con una sola linea di codice

Nato come uno spin-off di Google Finance, è un altro di quei tool per sviluppatore che potrebbero portare dipendenza.
Fare grafici che si integrino bene in un’applicazione è sempre stato qualcosa di non semplicissimo. Normalmente si usa Flash, Javascript o, se proprio vogliamo essere semplici (ma neanche tanto) CSS.
In ogni caso, qualsiasi tecnica vecchia, comportava il caricamento di codice supplementare.
Da adesso, invece, basta una riga di codice per avere un risultato come quello dell’immagine di apertura.
Si può scegliere tra grafici a torta, a colonna, a linea spezzata e diagrami di Venn.
Il funzionamente è semplicissimo. Il sorgente dell’immagine deve essere una chiamata alle API di Google Chart cui passiamo una serie di parametri.

[html]http://chart.apis.google.com/chart?cht=p3&chd=s:hW&chs=450×250&chl=Ciao|Belli[/html]

Il contro è una totale dipendenza da mamma Google che può far riflettere.

Link: Google Chart API

Windows: rimuovere anche da installazione applicazione programmi già rimossi

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Windows: rimuovere anche da installazione applicazione programmi già rimossi

Capita, talvolta, che usando le procedure di disintallazione interne ai programmi (il classico uninstaller), questi ultimi risultino poi ancora presenti all’interno del pannello “installazione applicazioni” di Windows.
Si tratta di una mancanza da parte dei programmatori che dimenticano di cancellare una voce dal registro di sistema.
Per risolvere questo inconveniente basta:

  • Digitare regedit in Start->Esegui [Win Key + R]
  • Cercare la stringa HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\uninstall
  • Se il nome del software che avete disintallato si trova all’interno della cartella, cancellatelo
  • Questo rimuoverà il fantasma dalla sezione “installazione applicazioni”

Se possibile, utilizzare sempre questa sezione per la disinstallazione del software.

[via Technospot]

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Vodafone: i problemi dell’Internet Box

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Vodafone: i problemi dell'Internet Box

Chi segue questo blog sa delle mie peripezie con i vari provider.
Buoni ultimi i problemi con il famoso Internet Box di Vodafone.
In sostanza avevo una connessione buona per qualche decina di minuti e poi le pagine internet non si caricavano più.
La cosa singolare era che tutto quello che riguardava Google rimaneva disponibile: Google.it, Gmail, Feedburner ecc.
Ho provato:

  1. a sostituire la sim dell’IB con quella del mio telefono
  2. a sostituire i DNS di default della connessione con quelli di OpenDNS
  3. a cambiare posizione all’IB
  4. a cambiare il cavo USB all’IB
  5. a rimanere sulla rete 2G di Vodafone
  6. a disinstallare e reinstallare il software per la gestione dell’IB

Alla decima chiamata al 42323 (assistenza clienti business) mi sono fatto passare qualcuno dell’ufficio tecnico perchè sospettavo che ci fosse un problema di proxy (tutte queste connessioni UMTS e HSDPA si trovano dietro a proxy server).
Quantomeno volevo segnalare qualcosa che potesse essere indicativo.
Solo in questa occasione mi hanno consigliato di scaricare l’altra versione del software (più vecchia perchè comprende solo la possibilità di scegliere tra Connect Card e Telefonino ma più completa).

Da allora la connessione non è più veloce come nei rari momenti in cui prima funzionava ma è più stabile (faccio corna).
La pagina sul sito di Vodafone da cui scaricare il software dovrebbe essere questa.
Altrimenti non credo di commettere alcun illecito se posto il link al programma che risiede su MegaUpload.

Link: VMC_v._9.1.2.5766.exe

Update: aggiornamenti firmware o dashboard del Huwei E270

Update [27/05/2008]: consiglio la lettura di quest’altro post per il nuovo software Vodafone

Concetti di informatica: la differenza tra URI e URL

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Concetti di informatica: la differenza tra URI e URL

Durante le mie lezioni di informatica capita spesso che gli studenti rimangano travolti dalla valanga di termini che appartengono al mondo dell’informatica.
Tra parole in inglese e acronimi si può far confusione.
Si fa quasi sempre confusione tra URI e URL e un articolo su Ajaxian mi ha aiutato a far chiarezza sulla questione

URI
URI (Uniform Resource Identifier) identifica una risorsa con un nome o una locazione. Un URI è per esempio http://www.w3.org/Icons/w3c_home
Si noti l’assenza dell’estensione del file, quindi niente .jpg o .gif eppure se ci si clicca si viene portati ad un’immagine.
Questo perchè la negoziazione di contenuto con il server (Apache in questo caso) ci permette di usufruire di qualsiasi risorsa indicata in quel modo.
Indipendentemente dal fatto che sia un JPEG o un PNG o una GIF.

URL
Un URL (Uniform Resource Locator) è un URI ma un URI non è un URL. Possiamo dire che un URL è una specificazione di un URI.
Con un URL indichiamo una risorsa ben precisa come un indirizzo web http://www.w3.org/Icons/w3c_home.gif .

Quindi gli indirizzi web se non indicano univocamente una singola pagina all’interno della cartella sono da considerarsi URI http://www.w3.org

[via Ajaxian]

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Provider: l’incubo tra 3, Vodafone, Telecom, TIM, BT ecc. (parte quinta)

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Provider: l’incubo tra 3, Vodafone, Telecom, TIM, BT ecc. (parte quinta)

Penso che questa serie di post potrebbe diventare una telenovela, una telenovela IT. Ogni volta sembra l’ultima puntata ma poi esce il cattivo di turno che ti fa ricominciare tutto daccapo.
Il corriere Bartolini è quello incaricato da Vodafone di consegnare il suo materiale. Per evitare altri contrattempi faccio presente all’agente commerciale di dare a tale corriere il mio numero di cellulare per qualsiasi evenienza.
Piccolo (consueto) intoppo: da Vodafone hanno terminato i famosi Internet Box e bisogna aspettarne il riapproviggionamento.
Passa un’altra settimana senza che niente si muova.
Poi, un bel giorno, il commerciale dice che il pacco dovrebbe essere partito e mi dà il numero di lettera di vettura ma, sul sito di Bartolini, questo codice non si può inserire da nessuna parte (solo numeri di spedizione o numeri cliente). Quindi non posso vedere il tracking.
Provo a telefonare alla sede della Bartolini che dovrebbe gestire la mia consegna. Sono le 17 e 10 di un normale giorno feriale e non risponde nessuno.
Mi dico che saranno molto precisi e quindi alle 17 staccheranno.
Riprovo il giorno dopo alle 10, alle 12 e alle 14. Niente. Non risponde mai nessuno.
Pensando all’eventualità che siano tutti sordi, faccio un tentativo furbo ma disperato: mando una email spiegando il “contrattempo” e lasciando il mio numero di cellulare.
Il giorno dopo mi richiamano dalla Bartolini dicendo che il primo tentativo di consegna era andato a vuoto perchè il corriere non aveva trovato l’indirizzo (E il mio cellulare? Quello che ho dato a cani e porci per evitare inutili perdite di tempo? “Non so che dirle”).
Concordiamo che l’indomani pomeriggio io resterò in casa, all’erta e attento come un predatore della savana, pronto a intercettare qualsiasi camion rosso per le consegne.
Non ce n’è bisogno, il corriere mi telefona quando è ancora in tangenziale. Mi chiede di uscire di casa e di aspettarlo.
Lo scambio avviene per strada come uno spacciatore col suo cliente (Ah! La comodità del corriere).
Gli dico: “Guardi che l’indirizzo di consegna è poco più avanti”
Lui rispondo: “Ah sì, si, lo conosco benissimo”
Sono quasi emozionato nello scartare e installare il benedetto Internet Box. Dopo tutto neanche i bambini a Natale aspettano più di due mesi per i regali.
Appena installato, faccio partire la connessione e vedo con un sentimento che si avvicina alla pura gioia la scrittina in basso a destra che dice: “Collegato a 7.2 Mbps”.
Lo so che mente, è solo l’inidicazione della velocità massima teorica, ma fa un bell’effetto comunque.
La velocità è buona per cui, scarico email, visito pagine, faccio ftp…. e poi. Poi si pianta!
Con desolazione vedo la scritta “Pagina non trovata” per siti come Google, Alexa e Vodafone stessa.
Sposto l’Internet Box, lo metto più vicino alla finestra, lo metto fuori della finestra, lo disinstallo e lo reinstallo.
Niente da fare. Il funzionamento è a singhiozzo. 15 minuti collegato per bene e un’ora che non prende niente.
Chiamo il 190 (assistenza Vodafone) e scopro che è il 42323 il numero per l’utenza business.
Faccio presente il problema ma le prime domande che mi fanno sono già di quel tipo che ispirano violenza

“Ma che tipo di siti cerca di vedere?” (ma se anche fossero siti porno, ma a te che….)
“Che le dice il computer?”
(non parla ma se potesse….)
“Ma c’è il segnale?”
(no guarda sono chiuso in un bunker sotterraneo e prima ho immaginato di navigare)

Dopo molte telefonate al 42323 scopro che la segnalazione di disservizi sulla rete Vodafone di Napoli è del 22 novembre e che ci stanno lavorando. Ad oggi, 2 dicembre, i disservizi continuano.

E per finire in bellezza due telefonate ricevute.
Una della TIM del tipo: “Ma perchè ci vuole lasciare? Mi rendo conto che non l’abbiamo mai contattata prima della sua richiesta di passaggio ad altro operatore ma non vuole neanche sentire la nostra controproposta?”.
Io: “NO!”.
Un’altra della Vodafone, una settimana dopo la consegna del modem: ” Ci risulta che il corriere non sia riuscito nella consegna. Mi conferma il suo indirizzo?”.
Io: “Sì!” ed ho chiuso la conversazione.
Che te ne fai del teatro dell’assurdo?

Google: con le Google Maps il GPS anche senza GPS!

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Google: con le Google Maps il GPS anche senza GPS!

Google ha annunciato il rilascio della sua tecnologia “My Location” all’interno della versione 2.0 di Google Maps for mobile . Tale tecnologia permette, tramite il telefono cellulare, di localizzare la propria posizione sulle mappe di Google anche se non si dispone di un’antenna GPS.
Solo il 15% dei telefoni cellulari venduti nel 2007 disporranno di un’antenna GPS integrata per cui questa tecnologia viene incontro a coloro i quali possiedono uno smartphone con sistema operativo Symbian e desiderano funzionalità di localizzazione geografica.
Il funzionamento è, in teoria, semplice: l’algoritmo di Google analizza le informazioni di prossimità ad una cella calcolando la posizione relativa del dispositivo, l’informazione viene inviata ai server di Google, la posizione viene indicata sulla mappa aggiornata in tempo reale.
I vantaggi sono notevoli. Basti pensare alle localizzazioni anche all’interno di edifici che non possono essere coperti dal segnale GPS.

Ecco un video su YouTube che spiega come funziona la tecnologia

[via Techcrunch]

Tv lcd/plasma: qualche nozione per capire come scegliere (parte terza)

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Tv lcd/plasma: qualche nozione per capire come scegliere (parte terza)

Nel primo post un po’ di consigli generali e la distinzione tra le due tecnologie.
Nel secondo post qualche caratteristica per distinguere tra i vari modelli.
E adesso concludiamo con le altre caratteristiche principali che devono essere valutate prima di procedere all’acquisto.

Gli ingressi video.
All’aumentare delle tecnologie il pannello posteriore di ogni televisore si è affollato di tutti i possibili ingressi per le più svariate sorgenti. Chiaramente un buon televisore dovrebbe avere tutti (o la maggior parte) di questi ingressi.

  • Composite video: è il classico ingresso antenna per cavo coassiale da 75 ohm. Fornisce il segnale di più bassa qualità ma è presente in tutti i televisori.
  • S-Video: è un ingresso per un cavo di tipo multipin per sorgenti di qualità superiore rispetto al Composite video.
  • Component video: è un ingresso in grado di accogliere tre cavi coassiali da 75 ohm ed è anche il requisito minimo per sorgenti ad alta definizione (HDTV, Blu-ray, HD-DVD ecc.).
  • VGA: è il classico ingresso che si trova anche dietro i monitor per computer. Tale ingresso permette di collegare al televisore un pc.
  • DVI: connessione di tipo digitale sempre più diffusa anche tra i monitor da pc.
  • HDMI: altra connessione di tipo digitale, di alta qualità, in pratica un DVI con in più il segnale digitale del suono (le moderne console di gioco hanno spesso questo tipo di connessione).

NB. Le connessioni HDMI sono il futuro. Tra qualche anno la maggior parte delle sorgenti di segnale audio/video avranno questo tipo di connessione. Quindi è un requisito indispensabile la presenza di almeno un ingresso HDMI.

Sintonizzatori integrati.
Se il classico sintonizzatore è e deve essere ancora obbligatorio, può essere un plus nella scelta la presenza del decoder digitale terrestre integrato.
Quindi senza dover acquistare in un secondo tempo apparecchi da collegare al televisore, si possono da subito vedere i programmi trasmessi secondo questa più recente tecnologia.
Alcuni televisori possiedono anche dei meno utili sintonizzatori radio.

Infine un consiglio sulla
Usabilità.
Essendo dispositivi abbastanza complessi, i televisori moderni sono dotati di un vero e proprio software per la loro gestione. Non sempre l’insieme software/hardware è ben amalgamato o intuitivo.
Quando siete in un negozio per valutare l’acquisto, chiedete al commesso di farvi usare il telecomando per vedere i tempi di risposta ai comandi (ad es. il classico passaggio fra canali), per sbirciare tra i menù ed, in genere, per capire come potrebbe essere la vostra esperienza d’uso con quel televisore.
In genere non accontentatevi del primo televisore piatto solo perchè costa di meno rispetto agli altri. Potreste arrivare a rimpiangere il vostro vecchio e ingombrante televisore a tubo catodico.

Fonti che ho usato per questa serie di post:

PC World
Wikipedia
Tom’s hardware

Tv lcd/plasma: qualche nozione per capire come scegliere (parte seconda)

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Tv lcd/plasma: qualche nozione per capire come scegliere (parte seconda)

Nella prima parte abbiamo dato nozioni di carattere pratico ed evidenziato le differenze più grandi tra i televisori al plasma e quelli a cristalli liquidi.
Adesso parleremo di quelle specifiche tecniche che differenziano modello da modello e, spesso, possono giustificare un esborso maggiore.

Il contrasto.
Da Wikipedia: il contrasto in un’immagine è il rapporto o differenza tra il valore più alto (punto più luminoso) e il valore più basso (punto più scuro) nell’immagine. Se aumento tale differenza i valori più luminosi tendono al valore massimo (255) e i valori più scuri tendono al valore minimo (0). I valori intermedi non cambiano.

Nel nostro caso il contrasto è sempre indicato da un rapporto (ad es. 1000:1). Sia i plasma che gli lcd hanno qualche problema nella gestione dei toni scuri (maggiormente gli lcd) quindi il contrasto è un indice molto significativo della qualità di visione che possiamo aspettarci. Maggiore è il contrasto, maggiore è la qualità.
N.B. Spesso tra le caratteristiche tecniche si legge di valori tipo 10000:1. Tantissimo!
L’unico modo per capire se questo valore è reale è cercare in rete o sulle riviste specializzate un esame di laboratorio che confermi il dato.

Il fattore di forma.
Il fattore di forma è il rapporto tra la larghezza dello schermo e la sua altezza. I televisori cosiddetti normali hanno un rapporto di 4:3 mentre i wide-screen hanno 16:9. Sono da preferire questi secondi perchè i film sono girati con un rapporto 1,85:1 oppure 2,35:1. Entrambi i valori, quindi, molto vicini a 16:9.
In futuro la HDTV (televisione ad alta definizione) supporterà pienamente il 16:9.
Tutti i televisori wide-screen hanno la possibilità di visualizzare le normali trasmissioni televisive in 4:3.

Risoluzione.
Sia gli schermi degli lcd che dei plasma hanno piccoli elementi (pixel) che illuminandosi in maniera diversa creano l’immagine. Maggiore è il numero di questi elementi (nel minor spazio, beninteso) più è definita l’immagine. La risoluzione è data dal rapporto del numero di colonne per il numero di righe di pixel.
I contenuti digitali vengono distribuiti in cinque risoluzioni: 480i, 480p, 720p, 1080i, 1080p con queste provenienze

  • 480i: quella della vecchia TV analogica, mantenuta da molte trasmissioni via satellite
  • 480p: i DVD sono spesso masterizzati con questa risoluzione anche se la 480i è ancora molto diffusa
  • 720p e 1080i: sono formati forniti da satellite o, talvolta, da lettori DVD che convertono 480i e 480p
  • 1080p: è l’ultima generazione supportata dalla tecnologia Blu-ray e HD-DVD (una delle due sostituirà il noto DVD)
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Provider: l’incubo tra 3, Vodafone, Telecom, TIM, BT ecc. (parte quarta)

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Provider: l’incubo tra 3, Vodafone, Telecom, TIM, BT ecc. (parte quarta)

In realtà è solo un piccolo aggiornamento sempre con l’intento che questa mia odissea sia di qualche aiuto per altri.
Ho ricevuto la scheda dati e la scheda del futuro fisso dal volenteroso commerciale Vodafone. Viene da chiedersi se lui è venuto a casa mia per darmi queste schede, perchè non è possibile fare lo stesso anche per i dispositivi (modem e cellulare)? Si risparmierebbe tempo e mal di testa.
Ma forse siamo alle battute finali.
TIM mi ha mandato un primo SMS dal numero 335209000 col seguente testo

Da TIM – Le stiamo per inviare un SMS che dovrà restituire al seguente numero 335209000 digitando il tasto inoltra

Il secondo SMS invece è questo

Per SERGIO GANDRUS, in qualità di legale rappresentante, revoco la portabilità richiesta vs Vodafone per le linee del contratto *******

Se considerassi positivamente TIM direi che potrebbe essere un modo per tutelare l’utente da agenti commerciali che richiedono la portabilità anche per chi non ha mai fatto richiesta. Tuttavia, alla luce di tutto quello che è accaduto, mi sembra solo il bieco tentativo di tenersi un cliente e/o prolungare questa agonia del cambio di gestore.
Occhi aperti.