Category Archives: SEO

Nav4All chiude i battenti

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Nav4All chiude i battenti

Un po’ di tempo ne parlai in un post. Un sistema di navigazione GPS gratuita per cellulari di tutti i tipi. Dai Blackberry ai Symbian agli Android.
La prova che avrei pubblicato non sarebbe stata troppo entusiastica ma, tutto sommato,Nav4All funzionava e non c’era da spendere un eurocent.
Il software era basato sulla cartografia Navteq (di proprietà Nokia) ma, per un cambio della licenza d’uso, dal 28/01 questi dati non saranno più disponibili.
Fine di Nav4All e di un progetto interessante e ancora sviluppabile.

Sul sito c’è un laconico comunicato (arrivato per email anche ai milioni di utenti che hanno scaricato il programma) che specifica che non è possibile adattarlo ad altre cartografie.
Da quando Google ha annunciato di voler rendere disponibile gratuitamente un sistema di navigazione per il suo Nexus One e Nokia ha risposto rendendo gratuito Ovi Maps ad una (per adesso) ristretta cerchia di modelli. la guerra è cominciata. E Nav4All è la prima illustre vittima.

Link: Nav4All

SEO: WooRank, nuovo tool per l’analisi di un sito

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SEO: WooRank, nuovo tool per l'analisi di un sito

Il SEO è un mondo a parte. L’arte di ottimizzare un sito per i motori di ricerca è diventata un vero e proprio lavoro a tempo pieno per molti professionisti.
Oltre a metodi empirici, per valutare e analizzare il valore di un sito sono stati inventati molti strumenti (più o meno validi).
Un tool che analizza alcuni parametri obiettivi e ne ricava un indice è WooRank.
In questa prima versione gratuita il tool esprime una valutazione su

  • visitatori
  • contenuto
  • SEO su codice e sua organizzazione nel sito
  • SEO operata al di fuori del sito
  • usabilità
  • informazioni generiche sul sito

Insomma, informazioni non strategiche ma che aiutano in fase di start quando si prende un incarico SEO.
E’ prevista una versione a pagamento del tool che avrà un numero maggiore di opzioni.

PS: per la cronaca, questo blog ha ricavato un misero 67 😉

Link: WooRank

Velocità caricamento pagina: un altro strumento per l’analisi

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Velocità caricamento pagina: un altro strumento per l'analisi

Tempo fa ho scritto un post sull’importanza della velocità di caricamento di una pagina web.
Un altro strumento, maneggevole e utile, che ci permette l’analisi delle pecche se il nostro sito fatica a caricarsi è YSlow.

Anche questo è un add-on di Firefox e anche’esso ha bisogno di Firebug per funzionare ma l’ho trovato più immediato rispetto a Page Speed di Google

Ovviamente niente vieta di farli lavorare parallelamente.

Link: YSlow

La velocità di caricamento delle pagine di un sito influirà sul suo ranking

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Per fortuna non stiamo parlando del famigerato PageRank ma della “considerazione” per cui Google, all’interno di una ricerca, mette un sito prima di un altro.
Ad aumentare questo ranking contribuirà la velocità di caricamento delle pagine. Quindi siti più leggeri = siti meglio indicizzati.
Lo ha detto Matt Cutts in un’intervista a WebProNews ed è stato ampiamente riportato da altre autorevoli fonti di SEO

Devo fare il mea culpa per questo blog, la cui pagina iniziale arriva a pesare anche 300 KB. Tuttavia ci sono parecchi accessori che sono irrinunciabili.
Tutti riconducibili spesso a librerie Javascript (come JQuery che nella sua configurazione ‘minimized’ ma non compressa arriva sui 55KB) che assolvono a diverse funzioni o a file CSS che diventano di dimensioni considerevoli nel tentativo di rendere piacevole e cross-browser il contenuto. Ini ultimo c’è l’ottimizzazione delle immagini che non sempre viene fatta.
Per aiutarci a capire se il nostro sito ha bisogno di una cura dimagrante possiamo far riferimento a 2 servizi di analisi online:

  1. Web Page Speed Report
    Molto completo. Oltre a fare un check del sito offre dei suggerimenti su come alleggerire i componenti più pesanti.
  2. Page Size Extractor
    Più immediato. In una lista tutti i pesi del sito suddivisi per tipologia.

Nel caso, invece, preferissimo gli strumenti inclusi nel browser potremmo usare Page Speed di Google che è un componente aggiuntivo di Firefox.
Molto professionale in quanto completo e dettagliato, funziona solo se avete già installato FireBug.

La velocità di caricamento delle pagine di un sito influirà sul suo ranking

Dopo l’analisi della pagina vengono mostrato in una lista tutti gli interventi tra quelli necessari (pallino rosso) e consigliati (triangolo giallo).
Ancora sul web, infine, è possibile trovare gli strumenti necessari per comprimere le librerie Javascript e i file CSS.

PageRank 0 … di nuovo

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Una settimana fa Google ha ri-penalizzato questo sito facendolo precipitare da PageRank 3 a PageRank 0.
Già è successo una volta. Quella volta il tonfo fu ancora più pesante.
La colpa è sempre imputabile alla presenza dei link “consigliati” nella sidebar.

La logica secondo cui i link venduti siano così poco importanti da far scadere la reputazione del sito è cervellotica.
Dopotutto ci sono migliaia di link in un blog e non sempre tutti possono essere considerati pertinenti.
Diverso sarebbe il discorso se questi link puntassero a siti fraudolenti.
Spesso sono gli stessi link di Google Adsense ad essere inopportuni.
Un esempio? Spesso in questo blog viene esposto il link all’azienda che gestisce le serate del comico Sergio Sgrilli. Qual è la pertinenza? Ah sì, entrambi ci chiamiamo Sergio!

Detto questo, non mi interesserebbe tanto il declassamento se non fosse che i link vengono pagati anche in base al PageRank. Il classico cane che si morde la coda.
Il blog va bene. E’ sempre ottimamente indicizzato e le visite, seppur in maniera estremamente variabile, sono soddisfacenti.

Dal punto di vista SEO, gli esperti sono divisi.
C’è chi esalta l’importanza di un buon Pageranking e si vende corsi o strumenti per il suo miglioramento.
Altri come Cristoph C. Cemper che invita a non tener conto del PageRank come termine di paragone assoluto

Welcome to the LAST golden rule of link building Sergio,

What do you think about Google PageRank? How important is PageRank
to you?
Quick: You should not bother at all!

One more time:
You don’t care about PageRank, your users don’t care about PageRank
and Google merely uses it to signal that a site has been banned.

PageRank is not important!

The webmaster guidelines of Google explicitly say that you shouldn’t
buy links for PageRank and in this matter you should really trust them.

Mah! Tra tanti servizi e invenzioni di Google che hanno cambiato e migliorato internet, il PageRank è decisamente il meno riuscito.
Giusto per sfottò, pubblico la lista dei siti con PR 10

  1. www.google.com
  2. get.adobe.com/reader
  3. www.gov.cn
  4. www.w3.org
  5. www.usa.gov
  6. www.hhs.gov
  7. www.universia.es
  8. www.copyright.gov
  9. www.europeana.eu
  10. www.universityofcalifornia.edu
  11. www.theeuropeanlibrary.org
  12. www.eua.be
  13. india.gov.in

Un redirect SEO

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Un redirect SEO

Per un po’ di tempo se si cercava “Consulente informatico” su Google uscivo primo ma col dominio http://sergiogandrus.it. Cioè senza il famoso www.
Il perchè mi è ignoto in quanto quando ho fatto un po’ di lavoro di SEO sul mio blog l’ho sempre “sponsorizzato” come www.sergiogandrus.it.
In passato c’è stata un’indicazione W3C per passare agli URL senza www iniziale ma non è stata recepita dai più e quindi molte persone continuano a metterlo davanti al dominio pur non essendoci una reale necessità.
Alla fine conviene farsi trovare sempre col dominio con www.

Dato che non volevo disperdere preziosi “inbuond links” tra le due versioni di URL, ho modificato il file .htaccess sul server dove risiede questo blog per far puntare tutte le chiamate verso il dominio senza www a quello con il www.

La piccola modifica corrisponde in queste istruzioni

RewriteCond %{HTTP_HOST} ^sergiogandrus.it [NC]
RewriteRule ^(.*)$ http://www.sergiogandrus.it/$1 [L,R=301]

Quindi, nel caso di un blog WordPress come questo, il file .htaccess consisterà in

# BEGIN WordPress
<IfModule mod_rewrite.c>
RewriteEngine On
RewriteBase /
RewriteCond %{REQUEST_FILENAME} !-f
RewriteCond %{REQUEST_FILENAME} !-d
RewriteRule . /index.php [L]

RewriteCond %{HTTP_HOST} ^sergiogandrus.it [NC]
RewriteRule ^(.*)$ http://www.sergiogandrus.it/$1 [L,R=301]
</IfModule>

# END WordPress

Questo è un redirect assolutamente SEO friendly.

Tutte le possibilità di Google Search

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Tutte le possibilità di Google Search

Google non è solo un motore di ricerca. Dietro a quella semplice riga di input gli ingegneri di Mountain View implementano ogni giorno qualcosa di nuovo.
Non tutti sanno, per esempio, che è possibile usate Google Search per trovare la radice quadrata di 1521.
Basta scrivere “square root 1521” (ma possiamo scrivere anche “radice quadrata 1521”).
Ma è possibile anche accedere a:

  • Previsioni del tempo
  • Aziende locali
  • Conversioni fra unità di misura
  • Orari degli spettacoli al cinema e recensioni
  • Risultati sportivi
  • Situazione voli (solo U.S.)
  • Dizionario
  • Orario attuale nel mondo
  • Quotazioni in borsa
  • Calcolatrice
  • Conversione valuta
  • Trova la parola mancante
  • Tracking di una spedizione (UPS)
  • Codici area telefonica (solo U.S.)
  • Dati di censimento (solo U.S.)

Per facilitare l’accesso a queste funzioni, che altrimenti richiederebbero la conoscenza dei comandi appropriati, abbiamo a disposizione una pagina in cui sono elencati tutti gli usi “alternativi” di Google Search.
Buona esplorazione.

Link: Explore Google Search

Jimdo salva i siti di Geocities e Google Creator

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Jimdo salva i siti di Geocities e Google Creator

Yahoo ha annunciato che Geocities sarà chiuso entro la fine di quest’anno.
Durante il mese di giugno anche i siti creati con Google Creator verranno chiusi.
Che fare?
Una risposta viene da Jimdo, un servizio attraverso cui è possibile mettere su siti web senza conoscere niente di HTML, configurazioni, database ecc.
Oltre al servizio base, in cui viene offerta la possibilità di creare siti web ex-novo, viene proposto anche quello di salvataggio dei siti Geocities e Google.

Ovviamente sarà possibile mantenere il proprio dominio (non il sottodominio www.geocities.com/username)

Un’occasione per non perdere il lavoro di anni.

Link: Jimdo e la scialuppa di salvataggio per siti Geocities e Google

SEO: i link dai banner in flash e l’indicizzazione dei contenuti in flash

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Flash continua ad essere un problema per il SEO. E’ inutile girarci intorno.
Si sono fatti molti passi avanti nell’usabilità dei siti realizzati in Adobe Flash ma permangono parecchi problemi quando si desidera una decente indicizzazione dei contenuti in Google.
Gli spider di Google seppur abbiano migliorato la loro azione alla ricerca dei contenuti in un sito realizzato interamente in Flash, il problema rimane.
L’optimum, come spesso mi sento di consigliare anche ai miei clienti, è quello di realizzare due siti, gemelli nei contenuti ma diversi per tecnologia.
L’uno in flash, in cui il designer può dar sfogo alla sua fantasia e creare appeal e interazione, l’altro in html, il più schematico e scarno possibile.

E’ chiaro che il budget a disposizione deve essere più alto che nella previsione di un sito con un’unica tecnologia.
Lo stesso problema sorge nel momento in cui si vuole promuovere la propria presenza sul web e si decide di farlo facendo inserire banner, manchette o riquadri realizzati in Flash.
Il link all’interno dell’animazione è invisibile agli spider di Google azzerando il prezioso effetto backlink tanto cercato dagli esperti SEO.
I banner/manchette/riquadri in flash sono quindi inutili? No.
Sono interessanti, attirano l’occhio e possono essere resi interattivi. Portano molti più link di un banner realizzato con un’immagine statica o una gif animata.

Tornando alla realizzazione di un sito, l’importante è quindi avere ben chiaro l’obiettivo finale: vogliamo che i contenuti siano ben indicizzati o vogliamo traffico? A seconda della risposta ci orienteremo verso l’una o l’altra strada… o in un sapiente mix di entrambe.

Qui sotto qualche slide in cui sono riportati chiaramente i concetti base di SEO (compreso il problema Flash)