Tenere traccia di chi smette di seguirti su Twitter

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Tenere traccia di chi smette di seguirti su Twitter

Tenere traccia di chi smette di seguirti su Twitter

Generalmente su Twitter si segue chi ci interessa seguire perchè twitta cose interessanti ma anche chi, pur non conoscendolo, inizia a seguirci.
Succede così: ci arriva in email la notizia che @tizio ha iniziato a seguirci e noi compiamo un’azione che si chiama in gergo “follow back”.
Molti di questi sconosciuti però iniziano a seguirci solo per indurci a entrare tra i loro follower. Appena carpiscono la nostra fiducia, smettono di essere tra i nostri follower.
Il perchè è tanto semplice quanto stupido. Una persona che ha molti follower ma segue pochi account “sembra” più importante di chi ne segue molti.
Dopo i recenti scandaletti di follower acquistati come polli alla fiera di campagna, questo è un altro metodo per assumere un’importanza posticcia.
Spesso poi, a compiere queste operazioni sono veri e propri robot che navigano tra gli account, seguendoli e, dopo aver ottenuto il “follow back”, smettono di seguirli.

Un po’ mi dava fastidio questo modo di fare ma non avevo tempo per capire chi lo attuasse.
Così mi sono iscritto a Unfollowers.me che ogni giorno mi manda in email quelli che hanno smesso di seguirmi ed io a loro volta li cancello.
E’ già capitato che lo stesso utente iniziasse a seguirmi più di una volta nella speranza di un “follow back”. Che tristezza.
Twitter è uno strumento innovativo e agile di informazione e scambio di contenuti. Come ogni bella invenzione, se ne può fare un uso distorto.

Link: Unfollowers.me

Magento: aggiungere link alle pagine del CMS nel menù superiore

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Magento: aggiungere link alle pagine del CMS nel menù superiore

Magento: aggiungere link alle pagine del CMS nel menù superiore

Magento, come ho scritto più volte su questo blog, è un’ottima piattaforma e-commerce ma abbastanza ostica da personalizzare.
I moltissimi temi disponibili per Magento spesso risolvono problemi di natura pratica andando incontro alle nostre esigenze, ma non sempre si riesce a trovare un tema che ci soddisfi in tutto.
Se si vuole, ad esempio, utilizzare il classico menù orizzontale superiore per linkare pagine create col CMS dobbiamo operare modificando un po’ il codice.
In Magento 1.7 Community Edition dobbiamo modificare

app/design/frontend/default/NomeDelTuoTemplate/template/page/html/topmenu.phtml (oppure header.phtml oppure un nome che indichi la zona superiore del template)

cercando il codice

 <?php if($_menu): ?>
<div>
<ul id=”nav”>
<li><a href=”/”>Home</a><li>
<?php echo $_menu ?>
</ul>
</div>
<?php endif ?>

e sostituendolo con
 <?php if($_menu): ?>
<div>
<?php echo $this->getLayout()->createBlock(‘cms/block’)->setBlockId(‘navigazione’)->toHtml() ?>
</div>
<?php endif ?>
in sostanza chiediamo di farci caricare il blocco statico chiamato navigazione invece della variabile $_menu
Nota che ho tolto anche i tag <ul id=”nav”><ul>
Il blocco statico lo creeremo come sempre andando in CMS->Blocchi statici->Aggiungi un nuovo blocco (io l’ho chiamato ‘navigazione’)
Ecco il codice da inserire (non considerare la classe associata al primo list item)
Magento: aggiungere link alle pagine del CMS nel menù superiore
In questo modo nel menù superiore del template di Magento non si caricheranno, ad esempio come spesso accade, le categorie merceologiche ma le pagine del CMS specificate nel blocco statico ‘navigazione’.
Ho preferito aggiungere qui i tag <ul> della lista non ordinata perchè se inseriamo solo i punti non ordinati <li> l’editor aggiunge <ul></ul> autonomamente. Inoltre possiamo avere anche un controllo più stretto sulla classe da applicare alla lista.
via [Summation]

Inviare un documento, un url o un pezzo di testo ad un computer in rete

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Inviare un documento, un url o un pezzo di testo ad un computer in rete

Inviare un documento, un url o un pezzo di testo ad un computer in rete

MinorityScreen è un utility freeware che permette di inviare documenti, indirizzi web o brani di un testo copiato semplicemente trascinandoli dallo schermo del computer sorgente a quello del computer obiettivo.
Può essere d’aiuto per chi non vuole utilizzare l’email o la condivisione dei documenti per l’invio degli oggetti di cui sopra.
Il video qui sotto può spiegare meglio di tante parole.

Link: MinorityScreen

Magento: problema “Could not determine temp directory, please specify a cache_dir manually”

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Magento: problema "Could not determine temp directory, please specify a cache_dir manually"

Magento: problema "Could not determine temp directory, please specify a cache_dir manually"

Subito dopo la prima installazione di Magento può sorgere un problema, dovuto a permessi limitati, che non consente la creazione di cartelle sul server.
Il problema viene segnalato da Magento con un riferimento ad un numero di log che poi viene immagazzinato in /var/report/ sul server.
Nella prima riga di questo report si legge

Could not determine temp directory, please specify a cache_dir manually

In sostanza non è stata trovata la directory che permette di utilizzare il sistema di cache di Magento.
La soluzione sta nel creare manualmente la cartella /tmp/  nella root e impostargli i permessi su 777 o 755 (dipende dalla configurazione del server).
Poi si deve aprire lib/Zend/Cache/Backend/File.php e cercare il codice

protected $_options = array(
‘cache_dir’ => null,

e sostituire con

protected $_options = array(
‘cache_dir’ => ‘tmp’,

Adesso si dovrebbe utilizzare la piattaforma ecommerce senza ricevere più questo tipo di errore.

 

Moodle: problemi installazione

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Moodle: problemi installazione

Moodle: problemi installazione

L’installazione di Moodle, la nota piattaforma open source per l’ e-learning, è stata resa molto semplice tramite una procedura guidata.
Dopo aver uploadato tutti i file sul proprio host, ed aver creato preventivamente il database che ospiterà la piattaforma, basta collegarsi via web al dominio e la procedura parte in automatico.
Spesso, però, si incontrano problemi dovuti alla cartella dove devono risiedere i file inviati dagli utenti.
La cartella, che di default si chiama “moodledata”, deve essere creata al di fuori di quelle raggiungibili via web e deve avere permessi di lettura/scrittura.
Se non sono rispettate queste due condizioni la procedura guidata non va avanti.
I messaggi di errore più comuni informano che la cartella che contiene “moodledata” non ha i permessi di lettura e scrittura, oppure che la cartella stessa si trova in posizione non sicura

La posizione della Cartella dei dati non è sicura

Se per forza dobbiamo creare la cartella all’interno di quelle accessibili via web possiamo renderla non accessibile tramite la creazione di un file .htaccess da inserire all’interno di “moodledata” con queste istruzioni

order deny,allow
deny from all

Sfortunatamente la procedura d’installazione di Moodle non riconosce questa azione di “messa in sicurezza” della cartella e non ci fa andare avanti comunque.
L’unica alternativa che ho trovato è quella di modificare manualmente il file di configurazione.
Si trova nella root della cartella dove abbiamo messo i file di Moodle e si chiama config-dist.php .
Sostanzialmente dobbiamo solo inserire i dati riguardanti la connessione al db (tipo di db, nome del db, user del db e password)

$CFG->dbtype = ‘mysqli’; // ‘pgsql’, ‘mysqli’, ‘mssql’, ‘sqlsrv’ o ‘oci’ (quasi sempre mysqli)
$CFG->dblibrary = ‘native’; // ‘native’ only at the moment
$CFG->dbhost = ‘localhost’; // quasi sempre localhost
$CFG->dbname = ‘moodle’; // nome del database
$CFG->dbuser = ‘username’; // username del database
$CFG->dbpass = ‘password’;//password del database

poi decommentiamo (leviamo le //) l’istruzione riguardante la password SALT e inseriamo una trentina di caratteri casuali tra gli apici

$CFG->passwordsaltmain = ’34yt5734nd34y9y4yd34n9935&!!&%hrTH%$y@6&*1′;

infine indichiamo l’url dell’installazione Moodle e il percorso assoluto della famigerata cartella dati

$CFG->wwwroot   = ‘http://www.miodominio.it/moodle’;
$CFG->dataroot  = ‘/home/miodominio.it/moodledata’;

Il resto possiamo lasciarlo uguale.
Rinominiamo il file da config-dist.php a config.php e riaccediamo al dominio.
Vedremo che avremo saltato la fase dell’installazione su cui ci eravamo fermati e saremo passati a quella della prima configurazione.

Link: altre info sull’installazione di Moodle 2.4

SynWrite: un’alternativa ai soliti code editor

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SynWrite: un'alternativa ai soliti code editor

SynWrite: un'alternativa ai soliti code editor

SynWrite è un code editor avanzato, utilizzabile in modalità portatile, che può essere una valida alternativa ai soliti Notepad++ e PSPad.
E’ presente la classica colorazione del codice (ovviamente personalizzabile), l’autocompletamento, l’indentazione, la creazione di macro e hotkeys e la visualizzazione ad albero di classi, funzioni, oggetti e variabili.
Nella visualizzazione di default compare anche un pannello contenente lo storico della clipboard. Un plus molto utile in tante occasioni.
Sono riconosciuti tutti i più diffusi linguaggi di programmazione per il web e non solo (vedi qui).
Il trasferimento  sul server dei file modificati può essere effettuato tramite il client FTP/SFTP integrato.
Per esperienza, però, il mio consiglio è di usarlo solo raramente e di tenere separate le funzionalità usando per l’FTP un programma specifico come FileZilla.
Insomma, SynWrite è un onesto ed efficace code editor che può riservare più di una sorpresa positiva nel suo utilizzo.

Link: SynWrite

 

Effetti Pop Art sulle foto

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Effetti Pop Art sulle foto

Effetti Pop Art sulle foto

 

La Pop Art è stato un ciclone che ha ribaltato alcuni canoni estetici ma, soprattutto, ha esteso il concetto di arte anche lì dove non si pensava potesse arrivare.
La sostanza era che ognuno di noi può creare qualcosa di artistico e ogni cosa può essere arte.
Andy Warhol è stato uno dei massimi esponenti della Pop Art e ci ha lasciato molti esempi di questo concetto.
Oggi con internet, un computer e le immagini digitali è possibile ricreare le suggestioni di Warhol.
Basta collegarsi a Pop Art Studio (online) inviare le nostre immagini/foto e applicare uno dei filtri preimpostati.
In pochi secondi avremo la nostra immagine convertita in perfetto stile Pop Art. Si può agire su molte impostazioni come i colori utilizzati, larghezza, altezza, trasparenza, saturazione ecc.
Sono supportate immagine BMP, JPG, GIF, PNG, TIFF e PSD (Photoshop)
La versione gratuita aggiunge un watermark alla base dell’immagine.
Per rimuoverlo basta acquistare un codice (0,99 euro per un codice, 1,99 euro per tre, 2,49 euro per cinque).
E’ un’opzione da prendere in considerazione per risultati particolarmente riusciti.

Esiste anche una versione software installabile (ma a pagamento) chiamata Pop Art Studio che offre più opzioni e una maggiore velocità di elaborazione.

Link:  Pop Art Studio (online)

Skype: chiamate gratuite verso linee terrestri e cellulari

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Skype: chiamate gratuite verso linee terrestri e cellulari

Skype: chiamate gratuite verso linee terrestri e cellulari

Un mese di telefonate gratuite tramite Skype Premium con l’offerta natalizia.
Grazie a questa offerta, limitata nel tempo, si possono chiamare linee terrestri e cellulari in molte parti del mondo.
Più precisamente.

Si possono chiamare linee terrestri in:

Argentina, Australia, Austria, Belgium, Chile, Croatia, Czech Republic, Denmark, Estonia, Finland, France, Germany, Greece, Hungary, Ireland, Israel, Italy, Japan, South Korea, Luxembourg, Malaysia, Netherlands, New Zealand, Norway, Poland, Portugal, Russia (Moscow e St. Petersburg soltanto), Slovakia, Spain, Sweden, Switzerland, Taiwan, United Kingdom e Venezuela.

E linee terrestri e mobili in:

Canada, Guam, Hong Kong S.A.R., Puerto Rico, Singapore, Thailand e United State

Sono escluse Cina, Taiwan e Corea del Sud.
Per accedere all’offerta Premium di Skype basta avere o creare un account e fornire il numero di carta di credito cui sarà addebitato un costo simbolico di 1€ (per verifica).

Attenzione: scaduto il periodo di offerta/prova la carta di credito sarà addebitata di 7,99 € ogni mese. Si può recedere entro il 27° giorno dalla sottoscrizione della prova

In ogni caso mi sembra un’ottima offerta per chiamare chi non ha Skype e vive lontano (e non si vogliono pagare gli enormi costi della telefonia tradizionale) .
Curiosamente nella pagina italiana di Skype non ho trovato l’offerta che invece è descritta nella pagina in inglese.

Link: from Skype with love

Scoprire tutti i siti registrati e utilizzati da un utente

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Scoprire tutti i siti registrati e utilizzati da un utente

Scoprire tutti i siti registrati e utilizzati da un utente

Può essere utile in certe occasioni conoscere quanti e quali siti ha registrati e attivi un concorrente sul web.
Ma come si può fare a trovarli se questi non sono indicati in un elenco pubblico?
Ci sono alcuni dati che possono identificare univocamente lo stesso proprietario o, quantomeno, lo stesso gestore.
Ad esempio, si ha tutto l’interesse a mantenere lo stesso id un account publisher di AdSense o,ancora di più, l’account Analytics  per ogni sito che si gestisce.
SpyOnWeb è un’applicazione web che raccoglie queste informazioni.
Si può quindi interrogare il database partendo da un indirizzo web, o da un id AdSense o Analytics o da un IP.
E’ chiaro che le informazioni ricavate possono non essere accurate e precise in assoluto in quanto

  • SpyOnWeb non ha scansionato l’intero web
  • I dati mostrati possono non essere aggiornati
  • I dati del whois possono essere protetti da privacy
  • I dati relativi agli IP possono riguardare il CDN cui un sito si appoggia

Tuttavia SpyOnWeb è un sito che può fornire qualche info sorprendente e utile.

Link: SpyOnWeb

Prestashop: problema impossibile aprire file zip

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Prestashop: problema impossibile aprire file zip

Prestashop: problema impossibile aprire file zip

Prestashop , la diffusa piattaforma ecommerce, ha una modalità d’installazione dei temi estremamente semplice.
Basta infatti utilizzare il modulo “themeinstallator”, andare in configura, e uploadare lo zip con il tema.
Può capitare tuttavia che Prestashop ritorni il messaggio di errore che “non è possibile aprire il file zip”.
In questo caso si possono provare tre soluzioni

  • Controllare che la modalità safe_mode di PHP sia su off (cos’è safe_mod di PHP)
  • Accertarsi che la cartella del modulo themeinstallator abbia tutti i permessi di lettura e scrittura ricorsivi (in caso negativo assegnare 777 a file e cartelle)
  • Lo zip potrebbe essere corrotto. In questo caso conviene scompattare il tema sul desktop (sempre che sia possibile) e poi rizipparlo con un tool per archivi come 7-zip

Ricordo che è sempre possibile installare un tema per Prestashop anche manualmente. Basta scompattare l’archivio e uploadarlo nelle rispettive cartelle.
L’unica vera grande seccatura è quella di provvedere alla configurazione maualmente. Quindi si deve aprire in locale il file Config.xml  e seguire la sequenza di istruzioni nel codice xml come l’attivazione/disattivazione dei moduli e gli hook delle posizioni previste.

Link: Prestashop